Utilizzo dei business Canvas nella valutazione di team
Come funziona un efficace strumento di assessment del teamImmagina di voler fare un viaggio in un posto sconosciuto.
Ottimo esercizio soprattutto oggi che non possiamo viaggiare. Sei un appassionato escursionista e l’idea è di fare un bel trekking di più giorni che ti porti in luoghi mai visti.
Qual è la prima cosa che fai?
Ovviamente prendi informazioni in merito al posto, dal meteo ai servizi. Trattandosi di trekking, tuttavia, non puoi fare a meno di una buona e dettagliata mappa, magari anche con bussola e un più tecnologico GPS.
La mappa è di fatto una rappresentazione convenzionale della realtà, che ti permette di elaborare un piano, con tempi, dislivelli, chilometri da percorrere, anticipando possibili difficoltà che potresti trovare sul terreno. Per muoversi in un territorio sconosciuto con mappa e bussola ci sono due elementi che sono sempre indispensabili per evitare di perdersi:
- Bisogna sempre conoscere il punto di partenza e in che posizione siamo sulla mappa durante il percorso
- Bisogna avere un punto di arrivo, per sapere dove andare
Ho usato la metafora dell’orientamento perché si adatta molto bene al tipo di lavoro che utilizzo nei percorsi di sviluppo di un team.
Il primo step per lavorare sulle aree di miglioramento di un gruppo di lavoro è – appunto – individuare queste aree di miglioramento. Fare una fotografia della situazione attuale e un’accurata analisi dei bisogni sono esattamente il punto di partenza che ci serve per non perdersi.
Per fare questa fotografia esistono diversi strumenti, o macchine fotografiche, giusto per perdersi ancora un po’ nelle metafore. Ognuna di queste macchine riesce a prendere la scena da angolazioni e prospettive differenti.
Oggi vorrei parlare di uno strumento che ritengo molto interessante e utile, preso a prestito dal mondo del business: il Team Model Canvas.
Business e Team model Canvas
Il fratello maggiore del Team Model Canvas (TMC) è il Business Model Canvas (BMC). Si tratta di uno strumento strategico di facile visualizzazione, che permette di schematizzare e riassumere gli elementi essenziali del proprio modello di business.
L’obiettivo del canvas (che potrebbe essere tradotto come “tela per dipingere”) è semplificare concetti complessi e inserirli in un insieme articolato e complementare. Questo insieme rappresenta una sorta di percorso mentale da seguire per evidenziare gli elementi essenziali che costituiscono il nocciolo del processo o del business, individuando una proposta di valore e facilitando successivamente la costruzione di un piano di business.
Allo stesso modo, un TMC permette di fare ordine e semplificare informazioni, spesso complesse e frammentate, su funzionalità, valori e obiettivi della squadra. Insieme al team di People Group abbiamo elaborato un TMC che permette di arrivare alla definizione di una squadra ideale, sulla base delle informazioni, organizzate in blocchi concettuali, facilmente visibili da tutti i partecipanti.
Per rendere le informazioni raccolte più rilevanti, abbiamo previsto due percorsi paralleli, con l’utilizzo di due TMC speculari, uno per il management o il team leader e uno per i collaboratori del team o dell’organizzazione. Questo permette una verifica incrociata e una comparazione delle informazioni in modo da poter raccogliere e integrare i diversi punti di vista ed esigenze.
Le attuali piattaforme digitali, con questionari interattivi e lavagne virtuali, consentono un facile e coinvolgente utilizzo di questo strumento anche da remoto.
Come usare un Team Model Canvas TMC
La compilazione di un TMC equivale, quindi, a fare quella famosa fotografia, che è un ottimo punto di partenza per il nostro viaggio. Le informazioni che siamo riusciti ad ottenere sono (quelle che io chiamo) soggettive; possono cioè essere influenzate dal contesto, dal professionista che guida i partecipanti alla sua compilazione, dalla scarsa apertura dei partecipanti stessi che possono sentirsi valutati.
Quest’ultimo è il punto debole di molti processi di valutazione. Si tratta della sindrome dell teca di vetro: quella situazione in cui la persona che sa di essere valutata, pone in essere un comportamento non realistico, che mette in mostra ciò che la persona stessa si immagina che il valutatore voglia vedere. Per evitare questo tipo di effetto, il suggerimento è affiancare al TMC un processo di assessment esperienziale, che può essere fatto “immergendo” il gruppo in un’esperienza strutturata e coinvolgente. In questo articolo puoi trovare un esempio di assessment esperienziale su piattaforme digitali.
Per avere invece una prospettiva complementare rispetto al quella che ci restituisce il TMC, può essere molto interessante integrare il modello con la somministrazione di test specifici.
In People Group abbiamo stretto una partnership con Egg Up, società specializzata nella valutazione delle soft skill con batterie di test adattabili a diversi scenari, sulla base di modelli validati scientificamente. Questo ci permette di avere un set di dati oggettivi e complementari a quelli raccolti attraverso il TMC.
Quale utilità?
La fase di analisi, qui brevemente descritta, ha la funzione di definire una solida base sulla quale elaborare un piano strategico di sviluppo del team.
Ma davvero servono tutte queste informazioni?
Dipende.
Dipende dagli obiettivi, dalla complessità dell’organizzazione, dalla nostra conoscenza pregressa dell’azienda, oppure dal fatto che l’azienda si trova in un momento critico o di transizione o di sviluppo di un progetto importante con un nuovo team di lavoro.
In linea di massima, più risorse investiamo nella fase di analisi, maggiore sarà la precisione della nostra posizione di partenza e più dettagliato potrà essere il piano che potremo costruire.
Un altro vantaggio che possiamo avere è la misurabilità dei risultati. La quantificazione di alcuni parametri, sia attraverso i test, sia con il TMC, permette un accurato confronto dopo 3, 6 o 9 mesi di implementazione di un piano di sviluppo.
Se vuoi saperne di più sull’utilizzo dei TMC nei processi di assessment scrivimi e sarò ben felice di approfondire dettagli e possibili applicazioni rispetto al tuo team di lavoro.
Chiudo con una famosa frase di Seneca che riassume egregiamente il motivo per cui fare un’analisi dei bisogni, prima di elaborare percorsi di formazione e sviluppo.