I fattori critici di successo di un team

#4 Fiducia

Quarta puntata di approfondimento dei precedenti articoli e post dove ho parlato di quali elementi sono indispensabili per favorire lo sviluppo o il consolidamento del team.
La rubrica ha l’obiettivo di andare un po’ più a fondo su ognuno di questi “pilastri” che sorreggono il concetto e il risultato di squadra.
In questa sessione parliamo di fiducia, una musa che ci affascina, da cui tutti vorremmo ricevere le grazie, ma che al tempo stesso ci terrorizza e ci fa sentire, a volte, indifesi.

La fiducia fa volare gli aerei

Immaginate di essere in fila per entrare in un aereo di linea. Accanto a voi passa, in modo frettoloso e trafelato, una persona in pantofole, con i capelli scompigliati, la barba lunga e una canottiera bianca con una bella macchia di pomodoro al posto del cuore. Mentre siete ancora sbigottiti, realizzate che questo pittoresco personaggio entra in cabina di pilotaggio e comincia a prepararsi per il volo. Quale sarebbe il vostro livello di fiducia nei confronti di questa persona e nei confronti della compagnia aerea?

Ci sono dei segni convenzionali che, in tutte le interazioni sociali, contribuiscono a favorire il processo di costruzione e trasferimento di fiducia in modo automatico, senza il quale il mondo che conosciamo non potrebbe funzionare.

Nell’esempio che ho proposto qui sopra, gli elementi sono essenzialmente 3:

  • La divisa
  • L’atteggiamento verbale e non verbale del pilota
  • L’autorevolezza e il posizionamento del marchio della compagnia per la quale il pilota lavora

Nel business come nella vita, quindi, ci troviamo spesso in situazioni nelle quali diamo e riceviamo un certo grado di fiducia in modo più o meno automatico. Il fatto di portare la divisa non rende quel pilota più competente, ma permette a noi di percepire dei segnali che ci fanno “scommettere” sulla sua competenza tecnica.

La fiducia è come un mercato finanziario

Accanto alla modalità di fiducia appena analizzata, esiste un’altra caratteristica della fiducia, che la fa assomigliare ad un grafico delle azioni di un titolo quotato in borsa. Già nel secolo scorso Stephen R. Covey aveva usato la metafora del “conto corrente emozionale” per descrivere i meccanismi che regolano il livello di fiducia tra le persone. Qualsiasi prelievo dal conto, che può essere immaginato come un piccolo o grande tradimento, o un comportamento non in linea con le aspettative dell’altro/a, determina un abbassamento del patrimonio condiviso, che è destinato a morire se non alimentato.

Questa immagine è particolarmente efficace soprattutto per tenere a mente che il livello di fiducia tra noi e i colleghi, tra noi e l’azienda, tra noi e il nostro partner, non è statico e si deve alimentare con costanza per crescere sul lungo termine.

L’altro aspetto fondamentale, soprattutto in un team di lavoro, dove c’è un continuo scambio di informazioni tra tutti i membri del gruppo, è che la fiducia è qualcosa legato in via esclusiva alla percezione. La nostra fiducia nei confronti della persona con cui viviamo/lavoriamo è una continua scommessa basata sulle aspettative che abbiamo rispetto ai comportamenti dell’altra persona. Spesso, se la reputazione di un collega viene meno, siamo naturalmente tentati a non concedere a lui o lei la nostra fiducia, indipendentemente da quanto siano vere o false le voci che minano la sua credibilità.

Allo stesso modo, se è presente un alto livello di fiducia tra i componenti del team, che viene continuamente alimentato, non c’è voce che tenga che possa distruggere quella relazione.

Suggerimenti pratici

Ma come è possibile costruire un elevato livello di fiducia in una situazione così complessa come un’organizzazione aziendale?
Non è per nulla semplice dare consigli che siano applicabili a tutte le situazioni, anche perché non tutte le organizzazioni promuovono una cultura basata sulla fiducia. Spesso si scambia la fiducia per quella che definirei “affiliazione”, l’aderenza cioè ad un gruppo o sottogruppo all’interno dell’organizzazione per ottenere un mero beneficio personale.

  1. Rischia

Instaurare un rapporto di fiducia significa innanzitutto esporsi e rischiare di essere traditi. Se non siamo disposti ad assumerci questo rischio, sarà molto difficile chiedere e ottenere fiducia. Consideriamo soprattutto che questa assunzione di rischio va di pari passo con il livello di responsabilità all’interno dell’azienda. La costruzione della fiducia è un processo top-down, che parte necessariamente dal vertice: non si può chiedere fiducia ad un collaboratore senza prima avergliela concessa. Non solo a parole…

  1. Condividi

Rendere trasparenti le dinamiche e i processi decisionali all’interno del gruppo di lavoro o dell’azienda è una modalità molto efficace per creare un clima sereno e di scambio tra le persone. Tutto quello che non condividiamo in merito alle nostre azioni e decisioni (o che diamo per scontato) viene facilmente riempito – non sempre in buona fede – da inferenze, illazioni o informazioni non corrette da parte di chi ci guarda e ci ascolta.

  1. Migliora la tua comunicazione

La fiducia è un processo legato a percezioni e aspettative. Non c’è nulla di più potente della comunicazione efficace per dare la possibilità di “farsi un’idea” o per avere informazioni importanti. Spesso, il semplice comunicare i propri obiettivi facilita la creazione o il mantenimento di un rapporto di fiducia.

  1.   Fai i conti

A volta dare la fiducia espone te e la tua organizzazione a qualche bella scottatura, perché troverai sempre chi se ne potrebbe approfittare. Ma la domanda è: quanto costerebbe avere un’organizzazione con un basso livello di fiducia (dove siamo costretti a controllare continuamente il lavoro degli altri)?
Questo non vuol dire fidarsi a prescindere, cosa altrettanto pericolosa (e costosa), ma imparare a gestire l’andamento delle azioni con piccoli indispensabili investimenti.

  1. Usa il feedback

Imparare a ricevere e a dare feedback è una procedura molto efficace per aumentare il livello di fiducia all’interno di un team. Non è sicuramente una cosa semplice. Essere in grado di dare feedback assertivi ed esporsi al giudizio degli altri richiede allenamento e tempo, ma i risultati sul lungo termine possono essere di grande aiuto.

Pilloloni generalisti che, spero, possano essere di aiuto a manager e imprenditori e aziende che credono sia importante investire sulla fiducia. O che quantomeno possano far sorgere la domanda: “qual è il livello di fiducia all’interno del mio team?

 

 

I fattori critici di successo di un team #4 - Fiducia 1
Roberto è il responsabile dei progetti di formazione di People Group. Formatore, appassionato di neuroscienze e Guida Canyon, è sempre alla ricerca di nuovi modi per conoscere e interpretare la realtà che ci circonda. Per comunicare con l’autore: roberto@peoplegroup.it

Photo credits: Alexander Shatov