Il canyoning come strumento di formazione
Metafore efficaci per la formazione esperienzialeNel mondo del team building, parola che non amo in modo particolare, il focus dei clienti e dei partecipanti (a volte anche delle società di formazione) è spesso sull’attività piuttosto che sul processo. Il punto è: se l’attività non è funzione del processo e il processo non è funzione dell’obiettivo, salta tutto lo schema di apprendimento di competenze.
Analisi dei bisogni
Nella scelta degli strumenti migliori per stimolare consapevolezza e competenze specifiche è necessario avere una chiara idea del punto di partenza e di arrivo. Capire quali stimoli somministrare può aiutare non poco ad accorciare i tempi. In tutto questo ci sono esperienze che, per loro natura, si prestano più di altre a favorire il processo di cambiamento.
Perché?
Uno degli elementi che per me ha un grosso peso è il contesto e l’ambiente. Utilizzare contesti molto lontani da quello cui le persone sono abituate, aiuta molto a far emergere e analizzare alcuni comportamenti, soprattutto nell’ambito di un team.
Il secondo elemento, che ha un enorme potere trasformativo, è il “tradimento dell’aspettativa”. Di solito, le aspettative dei partecipanti su se stessi e sul team, soprattutto in occasione di situazioni completamente nuove o aliene, è molto più basso del potenziale che si può esprimere. Supportare i partecipanti nell’attivare e nel prendere consapevolezza di questo potenziale è essenziale.
Il terzo elemento, non ultimo, è la coerenza con l’obiettivo formativo. Sottovalutare questo aspetto può portare a creare confusione in chi vive una bella esperienza, che però non riesce a collegare con la vita e le problematiche professionali.
Il caso
Qualche settimana fa, nell’abito di un progetto di sviluppo e consulenza di una piccola società sarda, abbiamo proposto un’esperienza formativa basata sul canyoning. Il canyoning è la discesa di una gola dove scorre un torrente, con diverse forme di progressione: camminando, con piccoli tuffi, scendendo le cascate con le corde, tobogando su scivoli naturali.
L’obiettivo generale del progetto è lo sviluppo del team, attraverso la stimolazione delle competenze specifiche che supportano il processo. Dopo una fase di analisi per mappare le competenze, stiamo al momento lavorando sulla consapevolezza di squadra e sulla comunicazione efficace.
Questo era il momento ideale per utilizzare un’esperienza utile a mettere in pratica quanto lavorato in aula, e la proposta è caduta sul canyoning (proposta che è stata subito accettata dall’amministratore). L’idea è venuta dal fatto che l’attività rispondeva egregiamente a tutti i requisiti di cui sopra:
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- Il contesto naturale – come potete vedere dalla foto – era particolarmente lontano da quello abituale vissuto ogni giorno dai partecipanti.
- L’altezza, la scomodità delle attrezzature, l’acqua, il timore di non essere all’altezza, gli elementi tecnici, erano tutti elementi di complessità e di stress di fronte al quale il gruppo ha dovuto reagire;
Rispetto a questo punto – il tradimento delle aspettative – i fenomeni che si scatenano sono interessanti. La prima reazione, infatti, è l’evitamento della situazione di disagio con il convincimento che “non fa per me” da parte di alcuni. L’entusiasmo, il supporto o l’esempio di altri membri del gruppo può in questo caso diventare fondamentale. La magia che si scatena, a volte, è che questo accade anche tra persone che non hanno una relazione serena. Può capitare che il collega più inaspettato sia quello che ci dà il più grande supporto, oppure, al contrario, che lo stress faccia emergere un conflitto latente che stava minando l’integrità del gruppo. - Il canyoning per sua natura ha un ampio spettro di utilizzo.
Mi è capitato di usarlo per stimolare la comunicazione (pensate solo al concetto di disturbo e all’utilizzo di schemi convenzionali per comunicare in ambiente), la leadership, la consapevolezza di gruppo, la sicurezza sul lavoro, il superamento dei limiti e il cambiamento organizzativo, tanto per citarne alcuni.
In questo caso, complice l’estrema bellezza dell’ambiente e una spettacolare giornata di sole, il percorso formativo è stato al di sopra delle aspettative.
Il lavoro sulla consapevolezza di squadra fatto dai partecipanti è stato utile e importante. Il collegamento con le situazione professionali è stato evidente e immagino che sarà argomento di discussione interna anche nei giorni successivi. L’esperienza ha contribuito a rafforzare e rendere evidenti le nozioni affrontate in aula e il superamento di ostacoli, che come singoli erano considerati insormontabili, ha aiutato a considerare il team come una risorsa cui attingere in situazioni di stress.
Ora siamo in attesa di raccogliere i frutti nella fase di follow-up, ma ero impaziente di raccontare questa bella sfida che ha entusiasmato me per primo, nonostante faccia questo lavoro da tanti anni.