La regola del pollice per prendere decisioni migliori

Quanto contano i fattori non razionali nelle nostre scelte?

Chi di noi non vorrebbe prendere decisioni migliori?
Voi come fate? Stilate una lista di pro e contro?
Analizzate quanti più dati possibili?

Un esperimento di psicologia sociale di qualche anno fa, in cui un ricercatore tedesco (Gerd Gigerenzen, di cui vi suggerisco la lettura) ha dimostrato che un gruppo di investitori comuni, che seguivano intuizioni basate sull’esperienza e sul buon senso, con informazioni “pubbliche”, facevano predizioni migliori sugli andamenti di mercato rispetto ad investitori professionali, dotati di informazioni privilegiate e tecnologie decisionali più raffinate.

Conviene essere ignoranti?

In realtà, quello che hanno dimostrato con questa ed altre ricerche successive è quanto sia efficace la cosiddetta “regola del pollice” per prendere buone decisioni in assenza di dati certi o scarsi.

Questo meccanismo si basa su una particolarità del nostro cervello che è stata affinata attraverso 2 milioni di anni di evoluzione: l’euristica. Questo processo ci permette di prendere decisioni intuitive ed efficaci in tempi rapidissimi. 

Diversamente dal processore di un computer, per evitare di surriscaldare il nostro encefalo con la enorme quantità di dati e di stimoli che lo bombardano, la natura ha trovato un modo molto efficace per operare le scelte che continuamente facciamo: prendiamo le poche informazioni che abbiamo, le lavoriamo in modo approssimativo e operiamo una scelta basata sul riconoscimento di elementi noti e sulla loro frequenza.

Nell’esperimento precedente, la scelta degli investitori meno esperti è caduta sui nomi che già conoscevano o che avevano sentito più frequentemente. Il paniere degli investitori meno esperti è stato messo a confronto, sei mesi dopo, con un paniere elaborato da investitori professionali. Indovinate un po’ quale paniere ha avuto risultati migliori?

Nel caso specifico, il processo si chiama “euristica del riconoscimento” e si basa sull’assunto che se riconosci una cosa (o l’hai sentita più frequentemente) questa abbia di per sé maggiore valore.

Se riconosci il nome di una città, ma non quello dell’altra, assumi che quella riconosciuta ha un maggior numero di abitanti.

Se riconosci una marca in mezzo a brand sconosciuti, allora sarai portato a scegliere quella come migliore.

Ci sono infiniti campi in cui l’euristica determina le nostre scelte (e probabilmente finora l’ha fatto egregiamente), dal medico cui fidarsi al partner da sposare. 

Ma in fondo è lo stesso meccanismo che ci permette di acchiappare al volo una penna lanciataci da un collega. Il cervello è infatti in grado di determinare in modo approssimativo, ma istantaneo e intuitivo, la velocità dell’oggetto nello spazio, dove si troverà in un dato momento, dove mettere la mano per riceverla, quanta forza applicare per attutire l’impatto. Provate a farlo fare ad un robot.

E il pollice cosa c’entra? 

La regola del pollice è un modo di dire che proviene dalla locuzione inglese “Rule of Thumb”, di etimologia incerta. La sua origine viene erroneamente attribuita alla credenza popolare che la legge inglese consentisse a un uomo di picchiare la moglie con un bastone purché non fosse più grosso del pollice.

In realtà, sappiamo cosa significa, ma ancora oggi non sappiamo da dove viene il detto, forse correttamente connesso al frequente e comune utilizzo del pollice per stimare distanze, allineamenti di oggetti o la temperatura di un liquido.

Oggi viene usata anche in ambito scientifico per descrivere un metodo approssimativo per fare qualcosa, basato sull’esperienza pratica piuttosto che sulla teoria; metodologia efficace ed efficiente del nostro cervello per prendere le decisioni.

E voi vi siete mai chiesti quanto le vostre decisioni sono influenzate dalla regola del pollice?

La regola del pollice per prendere decisioni migliori: quanto contano i fattori non razionali nelle nostre scelte? 1
Roberto è il responsabile dei progetti di formazione di People Group. Formatore, appassionato di neuroscienze e Guida Canyon, è sempre alla ricerca di nuovi modi per conoscere e interpretare la realtà che ci circonda. Per comunicare con l’autore: roberto@peoplegroup.it

Photo Credit: engin akyurt