Metafore efficaci nella formazione esperienziale
#4 SailingQuarta puntata di “Metafore Efficaci”, per aiutare chi si occupa di formazione, dentro e fuori l’azienda, a scegliere attività e strumenti utili per raggiungere gli obiettivi formativi del vostro team.
Nelle precedenti puntate abbiamo parlato di:
L’obiettivo della rubrica è capire quali metafore possono essere utilizzate in modo efficace in un evento di formazione, costruito intorno a specifiche tematiche.
Le attività prese in considerazione possono essere sportive, artistiche o di altro genere. Quello che accomuna tali attività è il fatto che hanno una durata di almeno due ore e vengono erogate all’esterno dell’azienda.
Non parliamo, quindi, di giochi d’aula, small techniques o altre attività utilizzate per spezzare la continuità di un meeting o per sottolineare alcuni concetti espressi in una sessione d’aula.
Oggi parliamo di un grande classico: la vela.
Barca a vela: status symbol o formazione?
Gli eventi in barca a vela hanno trainato il mercato del team building nei primi anni della sua espansione, più come fenomeno di costume che come eventi strutturati di formazione.
Questo ha permesso, tuttavia, di dare un grosso impulso nello sviluppo di una metodologia, molto in voga negli Stati Uniti, per la crescita di manager rampanti, in un contesto economico in piena espansione.
Utilizzare il sailing per fare formazione, però, non è solo apparenza. Anzi. Gli spunti che l’attività ci offre sono molti e molto utili.
Le metafore del sailing
Uno degli elementi più ripetuti ed effettivamente più visibili di un evento di vela è la necessità di condividere uno spazio ristretto, a volte molto ristretto, per un tempo che sembra dilatarsi. Questo obbliga le persone, che spesso hanno relazioni esclusivamente nel setting protetto e formalizzato di un ufficio, a sovrapporre e far scontrare le loro “bolle vitali” e le loro abitudini.
Ciò comporta, per tutti i partecipanti, la necessità di ripercorrere in tempi rapidissimi, il ciclo di vita del team, che si sviluppa idealmente in 4 fasi: forming, storming, norming e performing. La necessità di adeguare le proprie abitudini, anche intime e personali, con colleghi, anche di lungo corso con i quali non abbiamo mai sperimentato situazioni del genere, può creare (o distruggere) relazioni importanti all’interno dell’equipaggio.
L’opportunità di sottoporre il team a una serie di stimoli stressanti, e al tempo stesso utili alla creazione di una squadra che condivide un obiettivo (una regata o una traversata), dà luogo a dinamiche relazionali che possono essere molto utili se gestite correttamente.
Ovviamente, il livello di stress e di consapevolezza che questa situazione può generare dipende soprattutto dal tempo a disposizione per favorire il processo. Una mezza giornata in barca rischia di non dare alcun effetto rispetto a un obiettivo così ambizioso, ma di solito è difficile che in ambito aziendale si possa dedicare una settimana a un evento del genere. Un buon compromesso potrebbe essere proporre almeno due giorni, su uno o più gruppi selezionati. Il fatto di dover condividere la notte è un elemento molto stressante e interessante per far emergere le prime criticità su cui lavorare.
Altri elementi che potrebbero essere utilizzati nel de-briefing possono fare riferimento alla necessità di costruire una strategia condivisa e una serie di responsabilità e azioni attentamente pianificate per raggiungere l’obiettivo. Queste azioni devono essere coordinate tra loro per permettere all’imbarcazione di essere performante.
Inoltre, altra condizione interessante, la capacità di adattarsi alle condizioni di mare e di vento da parte dell’equipaggio, è una delle condizioni indispensabili per poter navigare. Si naviga, infatti, in un ambiente su cui non si ha alcun controllo; l’unica possibilità che ha il team è utilizzare al meglio i segnali provenienti dall’ambiente, per modificare l’attività sulla base delle conoscenze a disposizione. Detta così, sembra quasi un trattato di business.
Quando utilizzarlo?
Ci sono diversi aspetti su cui si può efficacemente lavorare attraverso il sailing, anche senza arrivare a passare la notte insieme.
Senza dubbio la comunicazione efficace e la suddivisione in ruoli e funzioni possono essere facilmente stimolati, anche in tempi abbastanza ristretti.
Oppure, l’evento può essere costruito per lavorare su organizzazione e leadership, con un obiettivo stringente, ad esempio una competizione.
Un’altra possibilità è un evento incentrato su strategia e negoziazione. In questo caso possiamo organizzare la competizione di cui sopra in un gioco cooperativo più complesso, dove alleanze e condivisione di percorsi possono fare la differenza e dare molti spunti da approfondire e discutere nella fase di debriefing.
Last but not least, un aperitivo in barca cullati dal dolce rollio del mare vi fa schifo? 😉
Aspetti organizzativi e progettuali
Per quanto riguarda la parte organizzativa, il primo pensiero va sicuramente al mare in burrasca. Il sailing è naturalmente un’attività meteo sensibile. Maltempo e vento forte possono trasformare una giornata in mare in un inferno. Il monitoraggio delle condizioni meteorologiche è essenziale, è un piano B dovrebbe poter essere sempre disponibile in caso di condizioni avverse.
Come corollario, qualche presidio anti mal di mare potrebbe sicuramente essere utile per alcune persone.
A meno che non si stia facendo una traversata di più giorni, situazione nella quale va scelto un periodo che statisticamente preveda bel tempo con la possibilità di essere flessibili sulla data di partenza, è sempre bene prevedere un motoscafo di appoggio per portare a terra chi dovesse soffrire troppo di mal di mare.
Il tipo di barca da utilizzare, senza entrare nel tecnico, è un altro punto da tenere in considerazione. Ci sono diverse tipologie di barca e la prima differenziazione da fare tra “derive” e “cabinati”. Le prime vanno sicuramente bene per piccoli tragitti e un utilizzo sportivo, magari con piccole competizioni tra sottogruppi. Le seconde, invece, permettono di accogliere un maggior numero di persone su ogni imbarcazione e di avere i servizi essenziali per mangiare e dormire in barca. Poi ci sono anche vie di mezzo, come semicabinati, che rappresentano una via di mezzo tra le due.
L’accesso al porto, la possibilità di parcheggio e i servizi accessori sono sempre elementi che possono contribuire alla buona riuscita dell’evento.
In ultimo, la scelta del periodo può influire in maniera importante sui costi e sulla disponibilità di barche. Da evitare, se possibile, i fine-settimana e i periodi di alta stagione dell’attività velistica.
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Naturalmente ci sono tanti altri piccoli dettagli che possono essere presi in considerazione, ma ritengo che le cose principali siano state affrontate.
Ora non vi resta che rilassarvi e farvi cullare dal mare mentre vi godete il tramonto, dopo una intensa e divertente giornata di formazione.
Se volete saperne di più su come questa attività può essere utile alla vostra azienda, non vi resta che contattarci 😉