Metafore efficaci nella formazione esperienziale
#3 DrummingTerza puntata di “Metafore Efficaci”, per aiutare chi si occupa di formazione, dentro e fuori l’azienda, a scegliere attività e strumenti utili per raggiungere gli obiettivi formativi del vostro team. Nelle precedenti puntate abbiamo parlato di:
L’obiettivo della rubrica è capire quali metafore possono essere utilizzate in modo efficace in un evento di formazione, costruito intorno a specifiche tematiche. Le attività prese in considerazione possono essere sportive, artistiche o di altro genere. Quello che accomuna tali attività è il fatto che hanno una durata di almeno due ore e vengono erogate all’esterno dell’azienda. Non parliamo, quindi, di giochi d’aula, small techniques o altre attività utilizzate per spezzare la continuità di un meeting o per sottolineare alcuni concetti espressi in una sessione d’aula.
Oggi parliamo di Drumming, anche conosciuto come Drum Circle. Sintetizzando, si realizza attraverso varie forme di percussione per creare tutti insieme una performance musicale incentrata sul ritmo.
Percussioni e drumming
La parola drumming, che in italiano potrebbe essere tradotta con “tambureggiando”, viene proposta con diversi nomi nell’ambito di eventi di team building e formazione esperienziale, come ad esempio, Drum Jam o Drum Circle. La sostanza è l’utilizzo di strumenti di percussione per lavorare sul gruppo, con ritmiche particolari e facilmente riproducibili da tutti.
La cosa interessante di questa attività è il fatto che è molto modulabile, sia nella durata, sia nella numerosità del gruppo. Possiamo infatti lavorare su gruppi molto ristretti, fino ad avere gruppi di centinaia di persone, con un effetto scenico eccezionale.
Un altro elemento di grande interesse nell’ambito di un evento di formazione esperienziale è il fatto che il drumming è facilmente integrabile con altre attività affini e basate sul ritmo (ad esempio la danza o un flash mob), oppure come prova di abilità e sincronizzazione all’interno di un percorso più articolato e complesso (vedi video dal minuto 00:30).
Tale proposta musicale nasce come rielaborazione di un metodo ideato negli Stati Uniti oltre un ventennio fa, come filosofia di team e community building. Successivamente si è diffusa poi in tutto il mondo in maniera esponenziale, in più ambiti, da quello strettamente aziendale a quello terapeutico, sociale, pedagogico e formativo.
Le metafore del drum circle
Il ritmo è una delle manifestazioni più profonde e antiche dell’essere umano. Spesso rappresentato, anche nelle popolazioni più primitive, insieme alla danza, è una modalità ancestrale di entrare in contatto con se stessi, con gli altri e con la natura che ci circonda. Nella nostra vita, quasi tutto ha un ritmo, dalle gocce di pioggia durante un temporale al frinire della cicala, dal battito del nostro cuore al suono della nostra voce. Il ritmo viene usato da molti animali come rituale di corteggiamento, e la possibilità di riprodurre una ritmica è un linguaggio quasi mistico che ci mette immediatamente in comunicazione con gli altri o con la natura.
Questa caratteristica permette di lavorare su un livello emotivo molto profondo, soprattutto se dobbiamo coinvolgere un elevato numero di persone.
Il primo aspetto metaforico è la sincronia, una leva molto potente in un evento di formazione. La necessità di essere tutti perfettamente sincronizzati per realizzare una performance di alto livello è un elemento che tutti possono facilmente sperimentare, anche se non hanno mai toccato uno strumento. Il lavoro di sincronizzazione, durante la sessione di formazione, ha dei richiami e delle similitudini molto importanti con il lavoro all’interno di un’organizzazione.
Altro aspetto interessante è il fatto che percussioni e ritmi possono essere generate con strumenti diversi e poco convenzionali. Oltre ai soliti tamburi, piccoli bastoni o altri elementi di uso comune è possibile usare parti del proprio corpo (body percussion), con un effetto molto particolare e ingaggiante. Da qui, possiamo sfruttare una serie di agganci metaforici che portano alla diversity & inclusion, alla collaborazione, alla contaminazione, fino a spingersi al concetto di sostenibilità. Insieme al collega e facilitatore Massimo Ventricini, musicoterapista e multipercussionista, abbiamo organizzato eventi nei quali le persone hanno costruito gli strumenti, che poi hanno suonato, partendo da materiali di riciclo.
Come ogni situazione musicale può essere stressato e sottolineato il concetto di organizzazione, senza il quale il prodotto finale sarebbe inascoltabile. Organizzazione che va oltre al concetto di sincronia. Abbiamo la possibilità, infatti, di lavorare separatamente e poi mettere insieme diversi sottogruppi, ognuno dei quali elabora una versione della stessa linea ritmica con diversi strumenti, per poi sovrapporre il tutto in una sessione plenaria. In questo caso si lavora per stimolare la capacità organizzativa e di integrazione dei partecipanti per arrivare a suonare in modo gradevole e coordinato una ritmica condivisa. Quando si arriva al risultato, l’emozione è garantita.
Quando utilizzarlo?
I campi di applicazione sono molti, vuoi per la semplicità della proposta (non è necessario avere alcuna competenza musicale), vuoi per la possibilità di adattarlo a molte situazioni e location diverse. La qualità della creazione musicale del gruppo dipenderà dalle sue competenze di relazione, ascolto e comunicazione.
In caso non sia necessario addentrarsi in metafore troppo profonde, possiamo anche utilizzare questa attività in maniera più leggera, magari alla fine di un meeting aziendale. Il clima positivo e divertente che si instaura facilita immediatamente il rilascio dello stress mentale e delle tensioni emotive, favorendo la relazione e la condivisione di un’esperienza positiva.
Come abbiamo visto nel capitolo precedente, quindi, l’esperienza di drumming, grazie alla facilità e immediatezza di apprendimento, è ideale quando vogliamo facilitare il raggiungimento di diversi obiettivi, sul piano personale e relazionale.
Vediamone alcuni:
- consolidamento del senso di appartenenza e dell’identità di gruppo;
- percezione di crescita e forza del gruppo, derivante dallo spirito costruttivo e dalla quantità di interazione, comunicazione e ascolto fra i membri del gruppo e dalla piena espressione del potenziale individuale in armonia con il gruppo;
- fiducia nella propria originalità, creatività e autostima;
- capacità di riconoscere, rispettare, valorizzare e integrare le competenze presenti e le diversità in nome di uno scopo comune;
- sviluppo delle capacità di ascolto a 360°, imparando ad adattare e rimodulare in ogni momento la propria azione in relazione alle variabili in gioco;
- superamento della competizione e dei conflitti in nome dell’apprezzamento e della fiducia reciproci;
- sperimentazione e sviluppo delle proprie capacità espressive, comunicative e creative;
- sviluppo di una consapevolezza corporea e psicomotoria, migliorando il funzionamento cerebrale e integrando le funzioni dell’emisfero destro e sinistro;
- miglioramento della capacità di resistenza e concentrazione;
- sviluppo di capacità di osservazione, ascolto ed empatia, rilassamento, e riattivazione energetica e creativa, individuale e collettiva.
Aspetti organizzativi e progettuali
Per quanto si tratti di un’attività adattabile a diversi contesti, tempi e location, è sempre necessario non trascurare e intervenire preventivamente sulle possibili criticità. Per realizzare al meglio un evento che includa o sia basato sul drumming abbiamo bisogno di:
- uno spazio sufficientemente ampio per permettere al conduttore prima, in fase di allestimento (strumentario, impianto audio, materiale cartaceo…) e ai partecipanti poi, di disporsi in maniera comoda, non sacrificata, per permettere una migliore espressività corporea e musicale;
- uno spazio capace di contenere, dal punto di vista acustico, il volume di suono prodotto dagli strumenti;
- avere la garanzia di un facile accesso allo spazio dedicato all’attività, per il carico e lo scarico di tutto il materiale;
- una postazione comoda per ogni partecipante (ad esempio una sedia o uno sgabello senza braccioli);
- un furgone per il trasporto degli strumenti e di eventuali sistemi di amplificazione, in caso di gruppi numerosi;
- valutare sempre possibili piogge o vento il giorno dell’evento o nei giorni precedenti, se si prevede che le sessioni preparatorie e la performance vengano fatti all’aperto… e prevedere sempre un piano B al coperto;
- accertarci di non disturbare altri utenti e dichiarare nel dettaglio le caratteristiche dell’attività alla struttura, in caso di evento indoor all’interno di un centro congressi o altra struttura multi-evento.
Naturalmente ci sono tanti altri piccoli dettagli che possono essere presi in considerazione, ma ritengo che le cose principali siano state affrontate. Ora non vi resta che rilassarvi e lasciarvi trasportare dal ritmo.
Se volete saperne di più su come questa attività può essere utile alla vostra azienda, non vi resta che contattarci!